mercoledì 12 gennaio 2011

Orange Moka Frappuccino

Di loghi semplificati, nell'ottica del "less is better" tanto caro a Apple Inc., ha parlato poco tempo fa CyberLuke in un post illuminante. Fatalità, è di questi giorni la notizia di un restyling applicato ad un brand tra i più noti del mondo nel suo 40° anniversario: Starbucks. Se non sapete di chi sto parlando, cambiate blog: se non conoscete Starbucks non amate il caffè (per non parlare dei cinnamon rolls o del caldo abbraccio dei divanetti nelle fredde mattine newyorchesi), e chi non ama il caffè non può essere mio amico.

Per chi è rimasto, vi riporto le parole di Mike P., senior creative manager che si è occupato del restyling:
Abbiamo separato le quattro componenti del marchio: colore, forma, testo e la sirena che ci rappresenta. Dopo centinaia di bozze, abbiamo realizzato che la proposta migliore era la più semplice. Abbiamo rimosso le parole dal logo, rendendolo solo verde, e portato la sirena fuori dal suo anello. Per quarant'anni ha rappresentato il nostro caffè, ma oggi la stella è lei. I dettagli sono arrivati dopo: il logo precedente aveva ormai vent'anni, e ne mostrava i segni. Abbiamo migliorato la composizione con tratti più spaziati e precisi e un segno più morbido; abbiamo anche migliorato la sirena stessa, ammorbidendole i capelli e aggiungendo dettagli sul viso.
Sostanzialmente, la scelta è la stessa di Apple e Nike, per intenderci: la componente testuale scompare, lasciando che sia la sola parte iconica (la sirena, nel caso di Starbucks) a rappresentare la compagnia. I commenti non sono mancati e continuano a piovere da tutte le parti della rete. Alcuni applaudono il restyling ("È un monumento al successo di marketing di Starbucks: ora sono riconoscibili anche senza il nome"), altri lo criticano aspramente ("Ridicolo"; "Chi è l'idiota dell'ufficio marketing che ha tolto le parole dal nuovo logo?" e ancora "Riconoscevo più l'anello con le parole che la sirena").

Personalmente – anche se mi mancherà molto il tono cioccolata del vecchio logo con la scritta "Starbucks Coffee", un colore decisamente più caldo e accogliente del solo verde – approvo la scelta: negli USA ancor più che qui in Italia, Starbucks è senz'altro uno di quei brand con visibilità tale da poter rinunciare, nel logo, alla componente scritta per premiare solo quella iconografica; non dimentichiamo che Starbucks è diffuso in oltre 50 stati del mondo e la sua pagina su Facebook, tanto per dire, nel ranking di visite mondiali è seconda solo a Coca Cola.

2 commenti:

Matteo ha detto...

Concordo con chi diceva che riconosceva di più la scritta circolare che non la sirena. Oggettivamente se mi avessero chiesto cosa c'era nel logo di Starbuck's avrei fatto fatica a rispondere.
Credo però che vista l'importanza del marchio e la sua diffusione non ci metterà molto a prendere piede questa versione, senz'altro elegante.
Poi sicuramente sui negozi la scritta rimarrà...

CyberLuke ha detto...

A me non dispiace affatto il restilyng. La sirena è più simmetrica, e ora sorride persino.
Quanto al lettering, beh, esempi illustri hanno dimostrato che può anche scomparire senza perdere in riconoscibilità: non tutti possono farlo, ovvio, ma Strabucks poteva e ha fatto bene a fare il passo.

Una linea di Starbucks in Italia? Perché no? Peccato che, almeno all'estero, i loro cappuccini non siano un granché. Per contro, te ne puoi stare ore seduto a uno dei tavoli col loro bicchiere di carta senza che nessuno ti dica niente di niente. Prova a farlo a Roma. ;)