mercoledì 13 maggio 2009

Acque della vergogna



Torno dopo (lunga) assenza per segnalare questa pubblicità di Rocchetta, in televisione, che sta destando non poche polemiche.
È il paradigma perfetto dei tempi moderni e dei canoni di bellezza imposti dalla moda, dalla televisione e da un certo advertising: per essere accettati dal gruppo e dalla comunità (rappresentata egregiamente dalle amiche oche che aspettano fuori dallo spogliatoio), bisogna essere alte, magre, belle come la Chiabotto. Nulla può fare la normalissima amica, volutamente rappresentata con capelli spettinati e movenze tutt'altro che eleganti rispetto alla bionda modella: è colpevole di essere più bassa e robusta della Chiabotto, pur raffigurando una categoria assolutamente standard (e, a dire di molti, bella) di donna italiana.

Nel caso di Rocchetta, inoltre, c'è persino l'aggravante della salute: essere belle dovrebbe significare essere sane. Ma la bellezza -e quella fisica in particolar modo- è un valore percepito ed affatto assoluto, filtrato e mediato dagli occhi dell'osservatore. La salute, al contrario, è evidenziata da precisi valori medici e dipende da una diretta responsabilità della persona. Si sprecano gli esempi di persone belle ma tutt'altro che sane e, al contrario, di taglie 48 o 50 in piena salute.

È evidente che il sillogismo bellezza=salute non può funzionare, considerato inoltre che bere acqua di marca ed urinare copiosamente incidono solo marginalmente sulla salute di una persona, a fronte di una serie di pratiche ben più diffuse e pericolose (stress, fumo, inquinamento, diete sregolate, carenza di attività fisica).

Ed è altrettanto pericoloso che a fare questo tipo di pubblicità subdola e disgustosa sia proprio una marca di acqua così diffusa e titolare, suo malgrado, di un'elevata capacità d'incidenza sul modo di fare e pensare del suo ampio target: il "metodo della bottiglia d'acqua" è purtroppo una ben nota pratica tra le ragazze anoressiche, che ne ingurgitano litri per avere in prima istanza un maggior senso di sazietà senza dover mangiare, e in secondo luogo per poter vomitare con maggiore facilità.

L'Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria (IAP) ha già ricevuto numerosi esposti che chiedono il ritiro dello spot. Caustico il commento di Luca Bauccio, avvocato di Media&Diritto (una delle Associazioni che ha segnalato lo spot a IAP): “Una intollerabile offesa alle donne. Non esiste un valore da proteggere quale la magrezza e le donne cosiddette grasse non sono affatto brutte. Un messaggio diseducativo e denigratorio che viola il Codice di Autodisciplina Pubblicitaria”.

9 commenti:

xxgoblin ha detto...

.. bhè anche io preferisco sicuramente la ragazza così definita 'bruttina' (alla faccia poi, eh!)

wonderchiari ha detto...

Ho scritto le mie lagnanze a tutto il mondo!

CyberLuke ha detto...

Penoso.
Continuano a veicolare modelli estetici vecchi di decenni ed eticamente discutibili (quantomeno).
Comincio a chiedermi se mai cambierà qualcosa, in questo campo.

OniceDesign ha detto...

Ti dico la verità: mi vien quasi il sospetto che sia tutta una manovra per parlarne. Mi sembra impossibile che abbiano pestato una merda così grossa.

Anemar ha detto...

QUOTO!

avevo notato anch'io sta cosa...

qella pubblicità è proprio indegna!

Matteo ha detto...

Non l'avevo mai vista, fa schifo. A me poi piace di più l'altra...

Anonimo ha detto...

Non sono così d'accordo sul valore diseducativo delle pubblicità dei giorni nostri: se è vero che propinano valori di bellezza irraggiungibili è altrettanto vero che reclamizzare la magrezza è fondamentalmente corretto. Ci sono più morti per anoressia o per arresto cardiocircolatorio, infarto e tumori ai danni di persone sovrappeso? Non prendiamoci in giro: grasso non è bello, ma soprattutto non è salutare.

Lorenzo

OniceDesign ha detto...

D'accordissimo con te, anonimo. Il problema è che bere acqua Rocchetta non fa dimagrire se non in combinazione con una dieta equilibrata e l'adeguata attività sportiva.

Fermo restando che la "collega" della Chiabotto non mi sembra certo grassa o obesa. È la Chiabotto ad essere più magra di quanto sia necessario dal punto di vista della salute.

Peso forma è un conto, magro/grasso è un altro - ed è del tutto discutibile, al di là della salute.

Fateci una adeguata Pubblicità Progresso, se proprio: sfruttare la salute per vendere un'acqua qualunque mi sembra una mossa abbastanza da vigliacchi.

marcomastri ha detto...

Sarò strano, ma la prima volta che è passata la pubblicità la chiabotto nemmeno l’ho vista: mi son fermato sui cosciotti, sul viso e sui capelli della “bruttina” :P ohi, a me mi piace proprio, le dà tre a zero alla bionda!