giovedì 30 ottobre 2008

I bei vecchi tempi

Fa un po' ridere e un po' pensare, quando la realtà virtuale e quella fisica si scontrano su terreni delicati. L'intelligence americana, ad esempio, pensa che su World of Warcraft possano nascondersi pericolosi terroristi che approfittano del mondo virtuale per incontrarsi e comunicare; in accordo con la Blizzard, i comportamenti di tutti i giocatori di WoW sono (tuttora) monitorati e studiati.
In Olanda, invece, si è beccato 160 ore di lavoro socialmente utile (oppure 80 giorni di prigione) il sedicenne che ha minacciato in real life un coetaneo, costringendolo a cedergli una maschera e un amuleto nel MMPORG RuneScape. La sentenza del giudice attribuisce di fatto un valore anche ai beni virtuali.

Cercavo qualcosa in più su quel ragazzo giapponese che tempo fa uccise per una spada su WoW: ma non riesco a trovare un articolo dettagliato sul web. Vabbé, magari voi ricordate meglio di me. Ovviamente c'è pure Grand Theft Auto nel mirino delle critiche, accusato di essere un gioco violento, irresponsabile e che inciti all'illegalità. E con GTA molti altri videogame sono costantemente sotto il rigido occhio di genitori, associazioni, enti, governi (pensate allo scandalo di Rule of Rose, poi scoppiato in una bolla di sapone).
Intanto su Second Life, teatro di inspiegabili scandali sessuali (se due adulti reali simulano sesso virtuale tra avatar bambini, è pedofilia?), ricostruiscono Dealey Plaza a Dallas dove perse la vita John Fitzgerald Kennedy, a metà tra ricostruzione storica e teatrino morboso.

È di oggi invece la notizia di una donna coreana di 44 anni che, mollata senza preavviso dal marito virtuale in MapleStory, ha effettuato l'accesso con i dati di quest'ultimo e gli ha ucciso il personaggio. C'è però da dire che è stata condannata per furto di dati sensibili, non certo per omicidio di bit.

Quasi quasi mi mancano i tempi in cui la colpa dei comportamenti disturbati era soltanto l'heavy metal.

2 commenti:

Sgreyz ha detto...

Per me si perdono in un bicchiere d'acqua...

Zakk ha detto...

Vero!
Non che io abbia mai abbandonato il metal, ma ora che non siamo piu' noi i cattivi quasi mi sento "uno qualunque". Poi, non perdendo temp... aehm giocando con quei mondi virtuali, mi sento pure "fuori dal mondo". Ed io che ascolto metal vero in un mondo vero, guidando auto e moto vere....
bah.,... troppe seghe mentali :-)