martedì 27 maggio 2008

Più tette per tutti


Se ne è parlato molto in questi giorni: la pubblicità, apparsa con un'affissione su un impianto di 80x3 metri in una via molto trafficata, mostrava una serie di tette ingigantite dal formato dello stampato, appena pudicamente coperte dalle mani della modella. Il cliente è la Tomasos Transport & Tourism SpA (TTTLines), che muove traghetti sulla linea Napoli-Sicilia, e l'art director è Yvonne Fabris per l'agenzia Studio Fabris di Napoli.
Il concept seguito e difeso da Fabris è che i seni non sono stati scelti per far leva sul consueto voyeurismo segaiolo dell'italietta media; non sono stati scelti sull'onda di una comunicazione spazzatura che insiste ottusa su culi e tette, o fa pseudocultura in tv; non sono stati scelti perchè la soglia dello scandalo pubblico, ormai, è talmente alta che se vuoi pubblicizzare una ditta di traghetti ci devi mettere per forza un paio di seni. A chiarire il messaggio, ci pensa in effetti uno degli head della campagna: "Vesuvio ed Etna / Mai stati così vicini...".

Su Spotanatomy, il dibattito si è acceso feroce, e l'ad Yvonne Fabris ha risposto in prima persona alle accuse (di questo bisogna renderle credito: non tutti gli ad l'avrebbero fatto). Impossibile però non sorridere di fronte alla difesa del seno come simbolo di vita paragonato ai due vulcani, simbolo di vita e di distruzione; o leggendo l'italiano zoppicante di un art director che indica come "targhet" principe della campagna "i camionisti", noti consumatori di nudo femminile. Il tutto condito da una punta di facile femminismo ("Non è che vi rode perchè una donna è riuscita ad avere tutto questo successo?") e dalla legittima verità che di questa campagna, in qualche modo, se ne è parlato molto. Per ogni ulteriore voce a riguardo, vi rimando direttamente ai commenti su Spotanatomy, o sul blog di Flavia Brevi (che fa dello spot una critica altrettanto lucida).

Un adv geograficamente localizzato, facilone e di qualità grafica quanto meno discutibile (costato chissà quanto, tra l'altro), è così diventato un viral di respiro quasi nazionale. Lo Studio Fabris s'ingrassa di tutto questo parlare, la modella che ha prestato il suo seno è stata intervistata in tv: ma in tutto questo a guadagnarci di meno è proprio il cliente: sgonfiatasi questa bolla di polemica, quanti ricorderanno la TTTLines al momento di prenotare un viaggio in traghetto?

4 commenti:

Flavia Brevi ha detto...

Certo che l'immagine delle tette e sopra il titolo del blog "tuttofinto" ha il suo perchè! ;-)

Unknown ha detto...

TTT Lines?

forse anche come richiamo a TeTTe Lines

Anonimo ha detto...

...cos'è? Un messaggio subliminale che sottolinea la tua insoddisfazione nei confronti di "Sona" e "Palazzolo"???????????????

C.

OniceDesign ha detto...

@ Flavia: non ci avevo pensato, speriamo che la modella non ne abbia a male :)

@ Francesco: in effetti temo che la scelta del visual sia nata proprio per assonananza:
- "dai, oh, pensiamo qualcosa di sessuale e poi lo giustifichiamo con un head qualunque!"

@ Chiari: LOL! adesso faccio la pubblicità con Sona e Palazzolo!