Non dimenticate che un logo è (quasi) per sempre, come i diamanti: un'azienda che adotta un logo non lo modificherà per diversi anni. E quand'anche diventasse necessario un cambio radicale, il tutto potrebbe risolversi in un semplice restyling del precedente per mantenere una continuità con la propria storia. Infine, il logo è la chiave di volta di tutta la corporate identity, vale a dire l'intera immagine aziendale: a partire dal logo si creano modulistica (carta intestata, buste, biglietti da visita, foglio fax, foglio fatture, ecc), pubblicità, cartellonistica, sito web. Quindi, attenzione a ciò che fate.
Un logo può contenere una componente verbale (ad esempio il nome dell'azienda o del prodotto, o un claim) e una componente iconografica (una forma, un'icona, un simbolo, un disegno): entrambe, insieme, concorrono a renderlo essenzialmente un veicolo di informazioni. È in sostanza un contenitore semantico che, quando funziona, restituisce i valori propri dell'azienda e crea con il customer un legame intenso di riconoscimento attivo e riflessivo (il cliente riconosce il logo quando lo vede, e si riconosce nei valori da esso trasmessi). Alcuni loghi hanno entrambe le componenti (ad esempio, Audi), altri hanno solo la componente verbale (ad esempio Coca Cola, dove però la componente iconografica è affidata alla forza del colore rosso, onnipresente). Quando un logo acquisisce una fortissima riconoscibilità, può persino privarsi della componente verbale e vivere solo di quella iconografica: l'esempio classico è Nike.

Un valore che ritengo fondamentale in un logo è la semplicità. C'è una certa tendenza ad esagerare nella quantità di informazioni veicolate: assisto costantemente alla nascita di loghi complicati, con mille referenze, mille simboli, a volte persino mille font diverse. Un logo deve trasmettere uno, massimo due valori diretti: non può quindi avere più componenti iconografiche, nè moltissime componenti verbali.
Facciamo un esempio: il logo della Ferramenta Rossi ha una abbondante componente verbale ("Ferramenta Rossi" e il disgustoso claim "Qualità e Servizio") e una componente iconografica anche troppo articolata (un bullone, una chiave inglese, una stretta di mano stilizzata e un cerchio con le lettere F e R): ci sono decisamente troppi input, con l'unico risultato di rendere il logo non memorizzabile. In caso di un restyling saranno necessarie delle scelte: la stretta di mano è ridondante con il claim, e può essere eliminata; le iniziali del nome sono roba vecchia, eliminare; bullone e chiave inglese si ripetono tra loro, ne basterà uno solo. Infine, se vogliamo, il bullone è una ripetizione del significato "Ferramenta": per assurdo si può quindi eliminare "Ferramenta" e lasciare solo il bullone più il verbale "Rossi".

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