mercoledì 27 luglio 2011

Una storia italiana, di nuovo

Questa volta hanno davvero esagerato. Dopo lo scandalo del bruttissimo logo Dolomiti di cui abbiamo parlato qualche tempo fa, un nuovo caso infiamma la rete.
Un anno fa, il Ministero dell'Interno propone un bando per la realizzazione di un logo che trasmetta in modo immediato, omogeneo e riconoscibile l'identità del Ministero come riferimento per i cittadini in tema di sicurezza, libertà, diritto, immigrazione. Secondo Maroni, al concorso partecipano "architetti, grafici, web designer e creativi che hanno lavorato: oltre cento concorrenti, italiani e stranieri”. Un anno dopo, il primo premio di 3000,00 euro se l'è aggiudicato la società Inarea Strategic di Roma con un logo, a detta della commissione, che è "risultato più originale, interessante e coerente con la mission istituzionale dell’amministrazione”. Bello, sì, ma… orribilmente copiato.

Gli amici di Draft se ne sono accorti, e hanno scoperto le carte. Nel 2008, il designer inglese Roy Smith aveva creato un logo identico per la French Property Exhibition. Ecco i due loghi al confronto.

E il caso si complica, perché Inarea Strategic, a quanto pare, è da tempo tra le prime destinatarie italiane di importanti commesse pubbliche, tra cui ad esempio quelle relative al G8 dell’Aquila organizzato da Bertolaso. Ne parla anche Repubblica, su segnalazione di Draft: staremo a vedere cosa succede.

EDIT: Gli irreprensibili di Draft pubblicano anche il secondo, terzo, quarto e quinto classificato. Così, per curiosità, se vi va di dare un'occhiata.

6 commenti:

Matteo ha detto...

È intollerabile fare queste figure nel mondo, stiamo sputtanando anche quel poco di dignitoso che rimaneva del nostra nomea. Questa "società" di merda che ha prodotto sta vergogna dovrebbe essere denunciata dallo Stato, se esistesse ancora uno stato.

ilpiac ha detto...

Come già commentato su Draft, purtroppo anche a volere concedere il beneficio del dubbio visto che qualcuno dice - non a torto - che non si può conoscere sempre tutto, resta l'oggettiva identicità dei due loghi.
Li si può persino sovrapporre...
Ergo viene più di un dubbio: stessa idea e stesse dimensioni?
Che sfiga colossale per il secondo creativo che ignorava il primo progetto ;-)
In ogni caso gli ultimi esempi dei quali si è parlato qui e altrove non possono che rovinare la già non più rosea situazione della progettualità grafica e di comunicazione italiana. Purtroppo.

Matteo ha detto...

Non ci credo alla buona fede, perché a parte il fatto che è giustamente stato fatto notare che le dimensioni sono uguali, il primo era un logo abbastanza famoso, tant'è che persino io l'avevo già visto.

OniceDesign ha detto...

E poi guarda, non credo nemmeno io che un'agenzia delle dimensioni di quella che ha vinto non abbia condotto nemmeno una minima indagine per verificare l'originalità del marchio...

Anonimo ha detto...

Inarea è la stessa che ha fatto il logo del PD se non erro....mi sa che ce l'hanno come vizietto il ctrl+c, ctrl+v ;)
http://www.agoramagazine.it/agora/local/cache-vignettes/L313xH265/pd_logocopiato_flags-a0a13.jpg

con tanto di vanto:
http://www.designerblog.it/post/1895/pd-la-morte-del-simbolo

Matteo ha detto...

Sai se poi questo scandalo ha dato dei frutti o tutto è rimasto così com'è?