martedì 21 settembre 2010

È sempre questione di carattere

Più passa il tempo (e passa eccome, ormai erano 20 giorni che non scrivevo una riga, qui sul blog), più mi accorgo di amare i font. Non c'è niente da fare: la scelta dei caratteri su un progetto, qualunque progetto, può fare veramente la differenza. E non parlo solo del font per un logo o di qualche titolo ad effetto su un progetto editoriale.


Guardo e riguardo questa raccolta di Smashing Magazine, con 40 layout dove il carattere – personale, colorato, modificato, combinato – ha trasformato un progetto potenzialmente "qualunque" in un oggetto da ammirare. Personalmente, li trovo una fonte inesauribile di ispirazione (tra gli altri, c'è anche The Quick Brown Fox Jumps Over The Lazy Book di cui avevamo già parlato qui, più di un anno fa).

Ma la storia della tipografia, si sa, passa anche dall'artigianato, dai caratteri mobili, dal ferro e dal legno. Ne è la prova questo CREO, un progetto di Charissa Rais che scompone tutte le lettere di un alfabeto in una serie di semplici forme geometriche, montate su timbri, da combinare a piacere su un apposito supporto. Basta inchiostrare e imprimere su un foglio per iniziare a sperimentare nuovi (o vecchi?) modi di costruire caratteri.

Si può forse chiudere un qualunque articolo sui font senza proporne qualcuno, meglio se gratis? Certo che no. Perché non dare un'occhiata, quindi, a questa selezione di 70 font sottili, eleganti e soprattutto ree? Ci sono numerose schifezze: ma alcune chicche (Code, Quicksand e Kravitz, ad esempio) valgono il link.

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