venerdì 23 luglio 2010

Funghi di cartone

C'è chi dell'ecologia e della sostenibilità ha fatto una bandiera politica, un'assicurazione per i clienti, una missione a tutti i costi, uno specchietto per le allodole, un marchio di fabbrica. Ogni tanto, però, qualcuno fa davvero qualcosa di interessante in questa direzione.

Paul Stamets, micologo (son quelli dei funghi, eh) e boss di Fungi Perfecti, ha progettato e costruito Life Box: una serie di scatole composte da una miscela di funghi, semi e spore fissate in una struttura di carta riciclata. Fin qui, sembrerebbe il solito packaging di cartone riciclato: ma ecco la vera figata.
Entro due anni dalla sua produzione (c'è, quindi, tutto il tempo: basta tenerla all'asciutto), la scatola può essere fatta a pezzi, sepolta nella terra e, se annaffiata con cura, germogliare. Sì, avete letto bene. I semi dell'incarto, protetti da funghi col nome impronunciabile, restano vivi fino a due anni e, se piantati, possono attecchire e restituirci una vera e propria pianta. Gli sviluppi sono innumerevoli: dal packaging classico ai cd-box, fino ai cartoni per la pizza (meglio se prosciutto e funghi? Chissà).

Una stima dello stesso Stamets prevede che un albero su cento potrebbe sopravvivere oltre 30 anni e, di conseguenza, restituire all'umanità fino ad una tonnellata di carbone (che d'accordo, non è il massimo per concludere un post dedicato all'ecologia, ma tant'è).

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