Ok: se n'è appena andato Bob Noorda, uno non fa in tempo a rendersene conto che zac! se ne va un altro grande. È morto Emanuele Pirella: giornalista classe 1940, socio fondatore di ADCI nel 1985, talent-scout di creativi, ha firmato campagne famosissime, creato la Lowe-Pirella e lavorato in Young&Rubicam. Suoi gli slogan "Chiquita dieci e lode", "Chi mi ama mi segua" e gli arcinoti "O così o Pomì" e "Nuovo? No, lavato con Perlana!". È grazie a lui che Giovanni Rana ha iniziato a far pubblicità in prima persona, molto prima di Mediobanca e Francesco Amadori (ma comunque dopo il signor Centomo, chi se lo ricorda? Ma basta divagare); ed è grazie a lui che gli archeologi appaiono come avventurieri prestanti che trangugiano Montenegro come acqua minerale.
«Quello del copy - ha dichiarato - è un vero e proprio mestiere, una tradizione tramandata, che diventa poi mestiere d’arte perchè nella tradizione ognuno aggiunge la propria capacità d’innovazione». E l’agenzia pubblicitaria, anche quella più grande e di prestigio deve restare «una bottega in cui si pratica e si insegna un’arte».
Avanti il prossimo.
(e grazie al cumpà Salvo per la segnalazione)
mercoledì 24 marzo 2010
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
1 commento:
Pirella incarna alla perfezione l'immagine del pubblicitario anni settanta/ottanta, periodo in cui – IMHO – ha dato le sue cose migliori, perfette nel contesto storico in cui sono state pubblicate.
Poi l'avvento di Photoshop ha spostato l'ago della bilancia verso un certo tipo di comunicazione più visiva che verbale, e pur restando valide le sue intuizioni, Pirella e il suo pensiero è stato surclassato da quella che – semplicisticamente – definisco la pubblicità 2.0.
Resta uno che studieranno a scuola, e con lui se ne va un altro pezzetto di ventesimo secolo.
Posta un commento