venerdì 26 febbraio 2010

Non ci sono più i caratteri di una volta

Considerato che Marco Campedelli è un butèl (lavora qui nel Veronese) e che -di vista- ci conosciamo pure perchè abbiamo alcuni fornitori in comune, potrebbe sembrare che faccio il marchettaro. Ma non è così: il suo recente libro "Calligrafia e Disegno Grafico" è fatto davvero bene. Aiuta noi tecnocrati, abituati a considerare i font come estensioni di codice programmate a dovere o poco di più, a riscoprire il gusto dei caratteri disegnati a mano con china, pennello e matita. Campedelli, tra le altre cose, è docente dell'Associazione Calligrafica Italiana, di cui è anche direttore dal 2006.

Personalmente, non uso mai i font handwrited: li trovo particolarmente innaturali (voglio dire: un Helvetica o un Futura non scimmiottano malamente la vera scrittura manuale di qualcuno). Ma sfogliare un typo-book come quello di Campedelli (seppur a video, da buon tecnocrate) è piacevolissimo. Anzi, me ne procurerò uno vero al più presto, tanto prima o poi ci si vede in giro.

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