Pare che ormai i social network (dai, non prendiamoci in giro: Facebook e basta) stiano diventando l'unico modo di godersi il web. Se non sei su Facebook non sei nessuno; l'assurdità è doversi creare una mail per la registrazione, ma non controllarla mai "perchè tanto ci sono i messaggi su Facebook". E le bacheche si popolano di cagate, gatti abbandonati, gruppi improbabili, video linkati, foto di sconosciuti, richieste di amicizia dal vecchio compagno delle medie che magari ci stava pure sul cazzo. Se una notizia non è su Facebook, allora non esiste.
Quel furbacchione di Zuckerberg, su Wired di agosto, rivelava un suo progetto a riguardo: connettere a Facebook ogni tipo di attività possibile sul web, e far diventare la propria pagina una sorta di finestra/vetrina sul web. Da Facebook sarà possibile fare ricerche in Google, leggere Wikipedia, controllare la mail, cercare nuova musica, leggere i giornali; e ogni risultato sarà pubblicabile sulla bacheca, visibile agli amici. Il tutto, come dice Luca Sofri, a favore dell'aumento dei tardivi digitali.
A confermare (in parte) con i numeri questa tendenza, Brian Solis pubblica una interessante analisi sugli utenti dei principali social network. Dai dati emergono i ben noti 370 milioni di visitatori singoli per Facebook, con una media di 23 visite al mese ciascuno (ovvero: quasi una volta al giorno) e con un tempo medio di permanenza sul sito di ben 23 minuti (fanno 9 ore al mese, mica briciole). La maggiorparte degli utenti sono donne (57%), e hanno -sorpresa sorpresa- tra i 35 e i 55 anni (il 44% delle utenze totali).
Nessun altro social network raggiunge gli stessi numeri. Flickr rispecchia le stesse percentuali di utenti (donne il 55%, stessa fascia di età), ma le utenze sono "solo" 70 milioni, con una media di 4 visite da 10 minuti al mese. Twitter porta a casa 66 milioni di utenti, con visite da 12 minuti per poco più di 8 volte al mese.
David McCandless, da Londra (giornalista, scrive per Wired e The Guardian), ha ben pensato di prendere i dati di Solis sul sesso degli utenti e tradurli in infografica. Il risultato, al di là del fatto che ricordi una nota pubblicità di detergente intimo, è impressionante: la maggiorparte dei social network sono donna. Gli uomini reggono benino in Digg, ma perdono su tutti gli altri fronti.
Le nuove tendenze (analizzate da Solis in un anno di visite negli USA, da maggio 2008 a maggio 2009) mostrano però un altro interessante aspetto: Facebook, che pure aumenta i suoi utenti di un bel +97%, non si avvicina nemmeno al vero campione della categoria: Twitter. In un anno, le visite a Twitter sono aumentate di uno scandaloso +2681%. Le singole utenze sono molto al di sotto del sito di Zuckerberg (circa un quarto!) ma il trend è più che chiaro: Twitter, in poco tempo, rischia di diventare un concorrente pericoloso.
lunedì 26 ottobre 2009
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