lunedì 30 marzo 2009

A Dio serve un direttore marketing?

Se penso alla comunicazione della Chiesa Cattolica, mi vien sempre un po' da ridere. Sarà che, proprio come in molti altri ambiti (ma non voglio far polemica qui, eh), sono rimasti indietro di un paio di secoli circa; sarà che il massimo dell'emozione cartacea sono i volantini stampati in ciclostile nelle buie canoniche, quelli con gli avvisi della domenica; sarà che mi trema tutto l'emisfero sinistro del cervello quando leggo quegli striscioni delle attività parrocchiali o i messaggi della settimana scritti in Times e Mistral. Promuovere Dio non può essere soltanto scrivere "Gesù salva" sui muri o attaccarsi l'adesivo "Dio c'è" dietro la propria autovettura; e nell'ottica dei credenti la chiamata deve essere urgente, vista la crisi delle vocazioni e il generale lassismo morale dell'uomo, sempre meno interessato alla salvezza dell'anima.

Ci sono, è innegabile, delle difficoltà oggettive. La rigida critica della Chiesa Cattolica nei confronti della disperata corsa ai consumi e, di contro, nei confronti della comunicazione (vista come meccanismo subdolo di controllo mentale e induzione di bisogni superflui), porta com'è naturale ad una presa di distanze dalla nostra categoria.

Perdono miseramente su tutta la linea i magazine di settore (mi viene in mente Famiglia Cristiana, per citare il più famoso) se paragonati ad altri grandi progetti editoriali in ambito product, musicale, fashion, artistico o anche puramente informativo - e si badi bene, parlo di forme e non di contenuti. Il Gesù Compagnone del film Dogma fa sorridere, abituati come siamo alla coltre di polverosa antichità che avvolge (chiamamolo così) l'identity della Chiesa Cattolica. Fanno di più altre associazioni filo-cattoliche come Caritas, ad esempio, che spesso e volentieri intasa le caselle di posta con lettere di richiesta fondi; o i Testimoni di Geova (la concorrenza, se vogliamo) che stampano periodici dai nomi apocalittici come "Torre di Guardia" e "Svegliatevi" e adottano il sempre sottovalutato porta a porta. Si salvano pochi sporadici episodi, come la pubblicità televisiva strappalacrime dell'otto per mille, che mostrava i risultati dei proventi su disperati casi umani, ora sorridenti e sereni.

Non parliamo poi del web. Recentemente, ho preparato un layout web per un comitato di fedeli di una Beata locale. Nella mia fase iniziale d'indagine dei potenziali competitors (non me ne vogliano i Santi se uso terminologie tecniche), sono venuto a contatto con porcherie grafiche di prim'ordine, roba da html di metà anni '90; e dire che San Francesco d'Assisi o Sant'Antonio da Padova non sono certo gli ultimi arrivati, hanno un bacino d'utenza estremamente ampio ed interi secoli di storia.

Ted Disbanded, tempo fa, aveva lanciato una divertente pseudo-campagna di promozione di Dio, cui hanno partecipato parecchi creativi. La raccolta completa la trovate qui. Dalla lettura emerge chiaramente un generale approccio ironico al progetto: chi tira in ballo Obama, chi Facebook, chi le altre religioni o i supereroi. Il risultato è interessante, ma si limita a farci sorridere e dubito che una qualunque agenzia apprezzerebbe l'idea; per non parlare poi del cliente, da sempre poco propenso all'ironia.

Non è da meno la già citata Famiglia Cristiana, che inaugura persino un sondaggio dal titolo "Chi è il personaggio più simpatico del Vangelo?" e inserisce in gara Giuda (troppo facile!) e un Simon Pietro straordinariamente identico a Reinhold Messner da giovane. E che, addirittura, ha una pagina su Facebook con oltre un centinaio di iscritti (Famiglia Cristiana, non Reinhold Messner).

Ad una prima analisi, la Chiesa sembrerebbe appoggiarsi principalmente alle iniziative dal basso: giovani credenti che aprono un blog, comunità che si incontrano su Facebook o MySpace, siti web di evangelizzazione gestiti in totale autonomia da gruppi di fedeli o piccole associazioni. Eppure, nonostante gli scarsi investimenti della Chiesa Cattolica per la sua autopromozione e i risultati ancora più bassi, Google sputa fuori la bellezza di 454 milioni di referenze per "God", contro i 45 milioni, ad esempio, di Coca Cola.

Quindi, smettetela di leggere libri o fare corsi di marketing: rapite un prete e fatevi rivelare il loro segreto.

2 commenti:

spumone ha detto...

Bruno Ballardini, Gesù lava più bianco
sostanzialmente parla di come la chiesa ha inventato il marketing

però hai ragione, oramai si parla di old school
;D

Unknown ha detto...

" rapite un prete e fatevi rivelare il loro segreto."

Il segreto è "Il Mistero della Fede", provare per "credere".