mercoledì 4 febbraio 2009

Cinque anni (da freelance) e non sentirli.


La vita da freelance non è facile, sapete cosa voglio dire. La sicurezza dello stipendio fisso (tanto agognato in Italia), l'ansia delle deadline inderogabili, i tempi stretti e i costi competitivi, l'urgenza di tenersi aggiornati, la difficoltà del pagare tonnellate di tasse destreggiandosi tra acronimi impossibili (Iva, Irap, Irpef, Inps). Dopo cinque anni da freelance e provenendo da una famiglia di dipendenti classici posso permettermi, credo, un consuntivo di quanto tutto questo abbia significato per me: spero sia utile a quanti hanno appena iniziato questa avventura, a quanti ci stanno pensando, a quanti soffrono dello status da dipendenti.

Siate felici di ciò che fate.
Se c'è una cosa che ho imparato, è che la felicità è l'unica strada possibile per affrontare questo lavoro. Anzi, se vogliamo: per affrontare qualunque lavoro. Al solo pensiero di dover impiegare un terzo della mia vita, per 40 anni, a fare un lavoro che odio, mi travolgerebbe un'angoscia infinita. Siate felici di essere creativi; siate felici di poterlo fare in un regime di assoluta libertà professionale.

Vivete la vostra vita.
Non si smette mai di lavorare. Ci sono periodi dell'anno in cui mi trovo a lavorare anche 13, 14 ore al giorno, weekend inclusi. E non c'è giorno della mia vita, da tre anni a questa parte, in cui non abbia passato almeno qualche ora a sistemare un font, preparare una bozza, finalizzare un impianto. Eppure, non dimenticate mai che avete una vita: il vostro partner (mia moglie, in questo caso) sarà ben lieta di ricordarvelo; e così faranno i vostri amici, genitori e parenti. Sappiate fermarvi, ogni tanto; sappiate dir di no ad un lavoro; sappiate staccare la spina e godervi la vita reale.

Organizzate i dati.
Un libero professionista non ha una sovrastruttura già organizzata alle spalle: deve crearsela. Col tempo si impara ad organizzare la propria vita professionale nel modo migliore, a partire dalle piccole cose: archiviare i lavori conclusi con tutti i font e le immagini necessarie, conservare i font nello stesso posto divisi per categoria, tenere separate per cliente le vostre mail, fare un backup costante dei vostri dati, e così via. Non permettete che la confusione e la disorganizzazione prendano piede nel vostro lavoro: vi rallenteranno.

Organizzate i tempi.
Allo stesso modo, mantenete organizzati i vostri tempi anche a medio-lungo termine. Adeguatevi alle scadenze e alle esigenze dei clienti, ma ben coscienti che non potete sdoppiarvi, nè lavorare con successo per 20 ore filate. Ritagliatevi i tempi necessari per svolgere bene il vostro lavoro; siate consapevoli delle priorità e delle urgenze nel portarli a termine, e organizzate le vostre giornate lavorative di conseguenza. E soprattutto, non sprecate tempo: si può pensare ad un lavoro anche guidando in macchina, cucinando, pulendo la casa, mangiando. E non dimenticate la vostra migliore collega di lavoro: la caffeina.

Restate aggiornati.
Il mondo cambia. Se un creativo freelance deve essere innovativo - e dio sa se deve esserlo! - non può prescindere da un costante e impegnativo aggiornamento. Non crediate che l'unico tempo utile del vostro lavoro sia quello dedicato ai clienti: comprate e consultate libri e riviste di grafica, sperimentate nuovi software, gironzolate per il web, scaricate font, cercate le ultime novità. Un creativo fermo è un creativo morto.

Guardatevi attorno.
Lo schermo di un computer non è l'unica vita possibile. Il mondo è pieno di cose, colori, oggetti, esperienze e luoghi profondamente stimolanti per la creatività che, purtroppo, non finiranno mai taggati su GoogleMaps o su Flickr. E anche fosse, vivere un'esperienza non è come guardarla in fotografia. Quindi: uscite di casa, viaggiate molto, in Italia e all'estero, andate al cinema, guardate la televisione, leggete romanzi, ascoltate musica dal vivo, chiacchierate fino a tardi con le persone che vi circondano. La natura e l'uomo sono straordinariamente creativi, sempre e in ogni luogo.

Collezionate risorse e lavori altrui.
Il web è pieno di immagini, font da scaricare, vector art, progetti, saggi e trattati sulla grafica. Non perdetevi tutto ciò che può esservi di ispirazione: collezionate tutto ciò che vi piace, prima o poi vi tornerà utile. Allo stesso modo, non dimenticatevi che ci sono migliaia e migliaia di designer intorno a voi, e che i loro lavori possono anche essere migliori dei vostri: se vedete pubblicità stampate, brochure, volantini, inviti, persino ingressi riduzione in discoteca, selezionateli e archiviateli senza sosta: vi forniranno idee, ispirazione e, qualora il lavoro fosse particolarmente brutto, una sanissima dose di autostima.

Pensate con attenzione, parlate con competenza.
Non lavorate a casaccio. Ragionate sempre sui valori che il vostro cliente intende trasmettere e agite di conseguenza: scegliete colori, font, forme, grafismi e contrografismi sempre con un obiettivo chiaro in testa. Di contro, sappiate spiegare e motivare le vostre proposte grafiche: non arrivate mai a dire "Ho fatto così perchè è bello, punto" oppure "Ho fatto così perchè mi è venuto". Dovete essere in grado di spiegare chiaramente al cliente le vostre scelte relative al suo progetto, e l'unico modo per farlo è ponderarle con cura.

Scegliete i vostri clienti.
Esistono clienti per cui vale la pena lavorare anche a basso costo, in virtù di grosse moli di lavoro futuro o perchè potrebbe essere un nome importante per il vostro portfolio. Allo stesso modo, imparate a rifiutare (quando potete!) lavori che non amate, che non siete in grado di portare a termine o che rischiano di portarvi via più energie del necessario. La cosa più bella dell'essere freelance è la libertà di scegliere ciò che ci piace. Investite il vostro tempo per fare ciò che amate: è l'unico modo per divertirsi davvero.

Siate disponibili il più possibile.
Ci sono clienti che vi chiameranno il sabato mattina, o alle otto di sera: sappiate scegliere come comportarvi, ma ricordate che un cliente deluso è un cliente in meno.

Lavorate anche per voi.
Non dimenticate il vecchio detto "Il figlio del calzolaio ha le scarpe rotte". Siete creativi, siete grafici: non potete avere biglietti da visita mediocri, un portfolio improvvisato o carta intestata fatta malamente in Word. Venderete solo se credete per primi in ciò che fate e se sapete farvi pubblicità in maniera intelligente e mirata. Non lavorate solo per gli altri, ma prima di tutto per voi stessi.

Design Community.
Sul web così come nella vita reale, la comunità di designer è quanto mai viva: coinvolgetevi in prima persona, siate attivi e interessati. Sarà fondamentale per tenersi aggiornati, vedere lavori altrui e proporne di propri e, potenzialmente, trovare anche nuovi clienti o stimolanti collaborazioni.

Banche e commercialisti.
Primo consiglio: usate l'home banking. Secondo consiglio: trovatevi un buon commercialista. Sappiate che orientarsi tra le tasse e le documentazioni necessarie non è così facile: tuttavia, c'è anche chi segue la contabilità da solo. Personalmente, affido ogni singolo pezzo di carta al mio commercialista, e mi limito a pagare di persona gli F24 via home-banking. Creatività e ragioneria non vanno proprio a braccetto, nel mio caso.

3 commenti:

Mr Kuzio ha detto...

...parole sante!

Hai mai pensato di scriverci un libro? :D

OniceDesign ha detto...

E il tempo dove lo trovo!??!?
:D

CyberLuke ha detto...

Non rimpiango i miei giorni da freelance... ma per un unico motivo.
Farsi pagare.
È praticamente un altro lavoro.
In Italia, se non vuoi pagare un grafico hai grandissime possibilità di farla franca.
Pochissimi sono quelli che accettano di firmare una lettera d'incarico, e anche quando lo fanno si fa riferimento a una cifra che spesso levita in corso d'opera.
Il mio stesso avvocato, di fronte la riscossione di qualche centinaia di euro, mi ha sconsigliato di procedere perché l'operazione è lunga, antieconomica e non ha sempre garanzie di successo.
È un malcostume che non riesco più a tollerare, così come trovo odioso telefonare al cliente sollecitando pagamenti vecchi di mesi...