giovedì 3 aprile 2008

Clienti, questi sconosciuti

Se non ci fossero i clienti, non avremmo di che mangiare a fine mese. Purtroppo però, i clienti veramente intelligenti scarseggiano; quelli che sanno osare, latitano; e quelli che si affidano fino in fondo alla nostra professionalità, sono ormai estinti. Nella mia piccola esperienza ho raccolto una serie di casi umani tra i clienti da far invidia ad Amici, e non c'è niente di più divertente che ridere delle altrui disgrazie (tranne, forse, ridere delle proprie).
- il Tuttologo: quello che, oltre a produrre bulloni, se ne intende anche di grafica (e magari si diletta col giardinaggio, il punto croce e la cucina etnica). Ha una ditta di ferramenta ma sa consigliarti sull'head ideale per la pagina pubblicitaria, sui colori per il restyling del logo, sul font migliore per il suo biglietto da visita: discute tutto, conosce tutto, la sa più lunga anche del grafico.
- l'Indeciso: gli consegnate la decima bozza del suo depliant, ma ancora c'è qualcosa che non gli quadra. Forse, vi dice, combinando il font della prima bozza con i colori della seconda e le foto scelte nella quarta...
- il Commerciante: quello che è convinto di essere al mercato di Addis Abeba a comprar braccialetti di perline. Dai fammi uno sconto, ma quanto costa questo, ma quanto costa quello: come se il nostro mestiere avesse un listino prezzi.
- l'Incapace: vi telefona alle nove di sera perchè Word non gli apre il file .pdf che gli avete inviato; i testi del depliant ve li scrive a mano su un foglio protocollo; oppure, non sa inviarvi una mail e vi spedisce 32 pagine di correzioni via fax.
- il Ritardatario ha bisogno di carta e buste intestati in due giorni: perchè, sai, c'è una fiera importante! Ti conferma le bozze, mandi in stampa di corsa 20.000 buste la notte prima della fiera, per poi sentirti dire: "Ti ho dato il civico sbagliato, siamo ancora in tempo per una correzione?"
- l'Esagerato: si occupa di manicure e pedicure a domicilio, ma è interessato ad un preventivo per una campagna pubblicitaria di un anno su Panorama, 30 pagine di sito web e uno studio innovativo sul packaging per le forbicine da unghie. Solo che, naturalmente, è tutto troppo costoso.
- il Furbacchione: gli progetti tutta la promozione stampa con decine di bozze, e all'improvviso dopo l'ennesimo pdf non si fa più sentire. Ti sospende il lavoro perchè, sai, è un periodo difficile, abbiamo dei tagli al budget, c'è crisi, nessuno compra più. Poi, per puro caso, dopo un mese trovi la sua pubblicità sul giornale: è la tua idea, ma è firmata da un altro studio grafico.

3 commenti:

Unknown ha detto...

Tutto vero! ehehe

tvsintegro ha detto...

Assolutamente azzeccato il tag "bruttomestiere". Sto collezionando le uscite de Il Sole 24 ore su Marketing e Comunicazione e spero mi faccia buon pro dal punto di vista commerciale.

Io spingo fortemente Stefano a creare un manuale con pronti rimedi (anche se l'idea è poco applicabile) per le varie tipologie di clienti. Insomma perlomeno sul come contenere i danni, se possibile, o quali strumenti psicologici attuare per avviare un onesto (ma anche non delirante) rapporto con i clienti del mondo grafico.

OniceDesign ha detto...

auz! l'idea è allettante, ma la sua realizzazione è un pò complicata... salvo risolvere su uno stile invariabilmente comico/grottesco... anche perchè, triste ma vero, serve ben più di un manuale per cavarsela con i clienti...