mercoledì 10 novembre 2010

Libri / Caratteri e comunicazione visiva

Sono tutti capaci di sfogliare una di quelle enciclopediche raccolte di altrui lavori, tutte colorate e creative, ed esclamare con tanto d'occhi "ohmachebello, ohmachefico". Ciononostante, dietro alla ricchezza dell'immagine può nascondersi, talvolta, un contenuto solo parziale, incompleto, superficiale, insufficiente. Nel libro che vi presento oggi, invece, è tutto al contrario: un libro che, sfogliandolo "per guardare le figure", lascia insoddisfatti: poche illustrazioni, tutte in bianco e nero e tutt'altro che incisive. E poi parole, parole, parole.
Ma "Caratteri e comunicazione visiva", di Fabrizio Rossi (tra l'altro, consigliere nazionale AIAP), è uno di quei capisaldi fondamentali per chiunque abbia voglia di capirne di più di tipografia – intesa come "determinazione consapevole della forma di un testo". L'analisi è approfondita, spazia dalla morfologia del carattere ai rapporti con la calligrafia, dalle classificazioni alla formattazione nella pagina, senza tralasciare la necessità di essere intenzionali nelle scelte tipografiche, tanto quanto in quelle fotografiche. Per di più è tascabile e costa tipo 20 euro.

3 commenti:

CyberLuke ha detto...

Interessante.
Ma vado un attimo OT spendendo un paio di parole, giusto perché li hai citati, sui tipi dell'AIAP.
So che non hanno tutte le responsabilità di questo mondo, ma vorrei tanto che fossero un organismo degno di questo nome, che valorizzasse e tutelasse la nostra categoria come meriterebbe (butto là giusto un.idea: patrocinio legale gratuito per tutti quelli che attendono un pagamento da un cliente insolvente).

OniceDesign ha detto...

L'hai detto.
Non credo molto nelle organizzazioni di categoria (la nostra in particolare). Mi sembra che passino il tempo a farsi pompini a vicenda (cit), organizzare eventi per incravattati bevitori di champagne e promuovere piccole iniziative sconnesse dal reale bisogno di chi, volente o nolente, a quella categoria fa riferimento.

Poi, intendiamoci: se su questo blog girasse qualcuno pro-AIAP (o meglio ancora, iscritto o attivo nell'associazione), sarei ben lieto di lasciargli lo spazio per spiegarci meglio. Ma fino ad allora, resto scettico e infastidito.

Alessandra ha detto...

Uff che noia, Rossi è stato il mio insegnante in Accademia e spessissimo citava il l'AIAP vantandosi di farne parte. Mi ha dato così l'idea che fosse un'organizzazione di gente con la puzza sotto il naso come lui. Pensa che da agli studenti del lei! In un progetto ci ha anche fatto fare il restyling di Progetto Grafico, mi ha insegnato tanto per carità e quel libro lì io l'ho studiato però meno male che ho avuto solo un corso con lui...