Usare font particolari nella costruzione di un sito web, si sa, è una faccenda assai delicata. Esistono i cari vecchi web-safe font, raggruppati per famiglia e condivisi da sistemi e browser: Arial, Verdana, Times New Roman e compagnia. In questo modo, è possibile costruire un sito con i font preferiti e stabilire una priorità di sostituzione in caso che il browser dell'utente non ne riconosca alcuni. Inutile dire che la creatività, in questi casi, va un po' a puttane: sfido chiunque a creare dei layout davvero cool sapendo che tutti i testi potrebbero apparire in Times New Roman.
La soluzione più ovvia è sostituire il testo con un'immagine. Al posto della scritta "Benvenuti" in Anaconda Expanded sull'head del mio sito, posso inserire un jpeg a misura che la contenga. In questo modo, il browser che accede non ha bisogno di aver installato Anaconda Expanded per vedere quello che avevo in mente.
Altra soluzione è usare Flash. L'uscita in .swf, di fatto, trasforma il layout in una sorta di video interattivo (mi passino il termine i puristi di Flash, non voglio addentrarmi troppo nei dettagli tecnici) che incorpora i font necessari senza richiederli al sistema dell'utente.
Entrambi questi sistemi, ovviamente, hanno un macroscopico difetto: nessun motore di ricerca è in grado di leggere il testo nelle immagini o negli .swf e renderli come output di una ricerca. Il nostro sito, salvo particolari accorgimenti, sarà una super-personalizzata cattedrale nel deserto.
Il 2010, tuttavia, potrebbe essere l'anno della rivoluzione (che in realtà c'è già stata: diciamo l'anno della piena diffusione, ecco) dell'uso di font sul web con CSS2. Con la stringa @font-face, alcuni browser (in particolare Firefox 3.5, Opera 10 e Safari 3.1) permettono di rendere condivisibile e scaricabile il font utilizzato nel sito, quale che esso sia. Inutile dire che, pur essendo la soluzione più logica e più comoda, nascono in proposito una serie di quesiti in merito alle licenze: molti font sono proprietari e vengono pagati profumatamente. Renderli scaricabili con facilità da un sito web, di fatto, è una violazione della legge sui diritti d'autore.
C'è già chi ha prodotto tonnellate di web font compatibili con @font-face, come Typoteque, e li mette a disposizione a pagamento - anche se non mi è chiaro con che tipo di licenza. Ma un plauso se lo meritano i ragazzi di The League of Moveable Type o di FontSquirrel: mettono a disposizione web font squisitamente free e open-source. Quindi, se usate per un layout un head in Orbitron o un body in Goudy Bookletter, potete condividerli sul vostro sito senza passare per ladri. Inutile dire che sono font più che discreti anche per la stampa, quindi fateci un giro.
Un ulteriore passo in questa direzione tuttavia, è il formato Web Open Font (WOFF o .webfont) presentato a metà 2009. Di fatto, un file compresso che contiene font di qualunque tipo (TrueType e OpenType), incorporabile in un sito web e reso scaricabile. Il vantaggio è che il browser legge i metadata contenuti nel pacchetto compresso e accede al font solo se la licenza contenuta in essi glielo permette. Chiaro che questo non fermerebbe nessuno dal modificare la licenza ed appropriarsi comunque del font.
Manco a dirlo, per ora l'unico che supporta i .webfont è Mozilla 3.6, in uscita nel 2010; Safari e Chrome si stanno già attivando in proposito per le prossime release. Microsoft invece, lo scorso Ottobre ha dichiarato che lo "prenderanno in considerazione" a partire da Internet Explorer 9.
C'è però un'ultima possibilità: se non potete usare un font sul web perchè protetto da diritti e quindi non scaricabile, ma d'altra parte non volete usare il solito noioso Verdana e mantenere la tracciabilità via Google, affidatevi a servizi come Typekit. In sostanza: scegliete dal loro vasto archivio un font che vi piace, copiate e incollate la stringa necessaria nel codice del vostro sito e il gioco è fatto. Il font sarà visualizzabile da tutti i browser ma non accessibile, perchè residente sul server di Typekit. Di fatto, né voi né i vostri visitatori scaricheranno il font scelto. Naturalmente, il servizio è a pagamento.
mercoledì 13 gennaio 2010
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3 commenti:
Interessante, quel trucchetto non lo conoscevo. ;)
La scelta di un font è importante nel panorama editoriale e questi sistemi finalmente miglioreranno l'appeal nel web :)
Lo spero davvero. Sarebbe ora.
Molto spesso sono necessari compromessi importanti col web che, soprattutto dal punto di vista della scelta del carattere, rischiano di rovinare un bel progetto...
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