Non è che non ho più voglia di scrivere: anzi, i link interessanti mi si stanno accumulando sull'hard disk. Ma sono giorni così: il lavoro, il tempo cupo, la pioggia e la prima nebbia (un po' in ritardo dalle mie parti, a dire il vero) ammazzano la voglia di darsi da fare. Tengo attivi i vostri fedeer con qualche notizia, di quelle che non meritano un post intero, per intenderci.
La bufala Alixir.
L'Antitrust ha condannato Barilla per pubblicità ingannevole, in merito alla linea Alixir. La multa è irrisoria per il gigante della pasta, 200mila euro: una bazzecola. La decisione, in particolare, punta il dito contro alcune delle espressioni usate nella pubblicità e sul packaging dei prodotti, tipo: "rallenta l'invecchiamento cellulare", "gli esperti di nutrizione Barilla raccomandano l'uso regolare dei prodotti", "il programma alimentare Alixir".
Ora: io non li ho mai provati. Credo per colpa del prezzo non esattamente accessibile, e anche per via di quel colore nero poco adatto a ciò che è cioccolata, caffé o alimento particolare. Capisco le intenzioni Barilla: nero, bianco e oro per travestire il prodotto da roba di pregio e far sembrare un crackers un gioiello placcato oro. Tuttavia, non mi è mai passato per la mente che un succo di frutta o una patatina potessero essere, anche lontanamente, degli integratori alimentari utili alla salute. Ma il copywriter, evidentemente, la sapeva più lunga di me.
La radio non funziona.
Non sono un'amante della radio: mi limito a tre quarti d'ora (incluso TG del mattino) de "Il Ruggito del Coniglio" su Radio2 e qualche spezzone de "Lo Zoo di 105". E talvolta, quando capita, "Caterpillar" tornando verso casa.
Ma le pubblicità radiofoniche, quelle sì, mi fanno impazzire. Fateci caso: una su due è ridicola, assurda o, nel migliore dei casi, idiota. Forse la mancanza del canale visivo fa puntare di più sulla simpatia: sembra il vecchio tema dei bambini ciccioni (al quale sono legato, dannata adolescenza) che puntavano sull'umorismo per nascondere un fisico tutt'altro che prestante.
Poltrone&Sofà, ad esempio, sfrutta Sabrina Ferilli come testimonial: il suo finale in romanesco "Beato chi so' fa'… il sofà!" è di una idiozia più unica che rara.
Imodium, celebre medicinale contro gli attacchi di diarrea incontrollata, faceva di meglio: rumore di traffico cittadino, macchina che accosta, dialogo: "Ciao Barbara (non ricordo i nomi, invento), dai, sali in macchina che ti do un passaggio io"; "No, Anna, guarda, è lo stesso grazie. Sai (tono imbarazzato), è che ho la diarrea". Jingle musicale, fine.
Fino al minimal assoluto: nel silenzio totale (niente musiche, niente sottofondi), una voce sconosciuta dichiara che Uliveto e Rocchetta sono acque della salute e fanno bene. Fine. Però tre volte a segmento, che non è male.
In ogni caso, io ho il divano dell'IKEA e vado di corpo regolare, quindi con me non funzionano.
Beato Berlusconi.
Massimo Scialò, docente universitario, ha messo in piedi un esperimento mediatico che ha del grottesco. Il suo blog promuoveva una (finta) campagna per beatificare Silvio Berlusconi, con messaggi paradossali del tipo "Silvio Berlusconi è stato il nostro salvatore e merita più di chiunque altro italiano negli ultimi secoli di storia una beatificazione ufficiale" o "L’Italia oggi non può che essere divisa in due, quelli che stanno con i comunisti. con la droga libera, con l’aborto obbligatorio, con i pedofili, con i terroristi ed i musulmani e quelli che vogliono la rinascita e la verità attraverso la preghiera e il sostegno alle opere del nostro presidente Silvio Berlusconi".
Incredibile ma vero: in tre giorni, grazie anche al tam tam mediatico di Facebook, il sito colleziona più di 172.000 visite; e in cinque giorni a Scialò arrivano la bellezza di 900 mail, di cui quasi un terzo affatto incredule. Addirittura, quasi 200 di queste offrivano sostegno, anche monetario, all'iniziativa. Da Libero a Repubblica, molti quotidiani si sono occupati del caso che, inutile dirlo, fa riflettere da una parte sul clima irreale della leadership italiana oggi; e dall'altra, sull'incurabile stupidità diffusa su e giù per lo Stivale.
Potere del web. (via Supermaz)
giovedì 26 novembre 2009
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3 commenti:
Rispetto alle pubblicità radiofoniche, mi ricorderò sempre quella di marito e moglie con lui che dice "ma guarda che bella... che meraviglia" e lei, con tono isterico: "ecco, sempre così, ma di me non ti importa più?". Al che lui, sempre con tono suadente come stesse rivelando una massima indiscutibile: "Certo che mi importa, ma questa è una porta XYZ".... No comment.
La storia di alixir l'avevo seguita anch'io.
Ababstanza vergognoso, devo dire.
Sulle pubblicità radiofoniche ti dò ragione su tutta la linea e non aggiungo nulla.
Quanto a Berlusconi Santo Subito, direi che la notizia si commenta da sé. Ma ho paura di incontrare uno dei sostenitori convinti dell'iniziativa.
per alixir sarebbe interessante vedere le previsioni di vendita del prodotto e paragonarle alle vendite reali. Cmq, i pack centrano appieno l'obiettivo, ovvero quello di far apparire il contenuto come 'prezioso', di qualità... sulla reale qualità poi... penso che la maggior parte delle cose che ingolliamo sia abbastanza m***a.
Le pubblicità delle radio invece le trovo moooolto più creative e interessanti di quelle per lo schermo. Poi, chiaramente, come sullo schermo e sulla carta, le schifezze non mancano. Ma gardiamo le pubblicità TV, sono di una monotonoia e di una tanto scarsa originalità d afar spavento. Almeno qui in italia.
Berlusconi? dai che forse è la volta buona e ce ne liberiamo!
ciau
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