Nasce oggi l'Intergruppo Parlamentare Web 2.0. Secondo il comunicato stampa ufficiale, lo scopo è "promuovere un confronto tra politica, imprese e cittadini sulle potenzialità del web 2.0 per sfruttare al meglio le opportunità che offre al sistema Italia e legiferare per combattere i fenomeni negativi che attraverso la rete possono proliferare. È l’obiettivo dell’Intergruppo parlamentare 2.0, associazione bipartisan di deputati e senatori presentata questa mattina a Montecitorio che nasce con l’ambizione di promuovere lo sviluppo e la diffusione di internet, in particolare di tutte quelle applicazioni on-line che permettono l’interazione tra sito e utente (blog, forum, chat, social network)". Ne fanno parte, come dice lo stesso nome, figure trasversali agli schieramenti (Pd, IdV, Lega, PdL); e ovviamente c'è un blog a riguardo.
Ad una prima occhiata l'idea potrebbe avere spunti interessanti: aumentare la diffusione della conoscenza del Web tra gli italiani, promuovere i nodi di aggregazione virtuale anche individuando e rendendo più ufficiali gli attuali, regolamentare i provider in merito ai costi di connessione, sviluppare i concetti di Creative Commons e diritti sul web, estendere la capillarità della connessione ADSL nel locale, istituire una forma di contatto democratico "dal basso" con la popolazione, arrivare persino -utopicamente- ad una inaspettata Democrazia 2.0, in pieno stile wiki.
Invece, ho il sospetto che si occuperanno ancora una volta (legittimamente, per carità) di pedopornografia sul web e basta.
E poi dai... "conoscere per deliberare": cos'è, una minaccia?
martedì 28 aprile 2009
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3 commenti:
da scettico nato direi che l'intento primario è di andare a segare ciò che mina il regime. vedi legge D'Alia e spropositi di "regolamentazione" sparati dal buon silvio.
Mah. Secondo me, nella migliore delle ipotesi, non cambierà assolutamente nulla (se non i soldi nelle tasche dei parlamentari coinvolti nella commissione).
È da tempo ormai che non ho più alcuna fiducia in tutto ciò che è istituzionale.
Peccato, perché sicuramente, in mezzo a tanta merda, c'è della roba buona fatta da chi ha cuore il Bene Comune.
È questa la conseguenza peggiore della nostra mefitica classe politica.
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